Intervistiamo Gabriele Frangioni, Ergonomo presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze e Presidente della Sezione SIE Toscana.

Gabriele fa parte del gruppo di esperti che parteciperanno al progetto di ricerca che, in linea con la sfida lanciata dall'edizione 2021 del World Usability Day, cercherà di rispondere alla domanda "Come la tecnologia potrà migliorare le cure domiciliari delle persone nei prossimi vent’anni?"

 

“Tu sei un Ergonomo. Potresti spiegare in poche parole cosa è per te l’ergonomia?”

“Fare ergonomia” significa migliorare gli ambienti e le condizioni di vita e di lavoro delle persone, ovvero favorire il loro benessere psicofisico e sociale in relazione ai propri bisogni e a quelli condivisi, attraverso l’interazione tra gli esseri umani, le tecnologie e l’ambiente.

Tramite un approccio sistemico e multidisciplinare, e l’analisi dei fattori umani, tecnologici e ambientali, è possibile sviluppare sistemi a misura d’uomo nella continua interazione dei contesti.

 

“Cosa vuol dire progettare User centered?”

Progettare considerando la persona come parte integrante del progetto. Mi piace considerare l’utente come un co-progettista, sarà lui che utilizzerà ciò che andremo a progettare e che ci darà preziosi elementi per l’analisi e lo sviluppo.

Penso che come ergonomo il compito sia quello di tradurre in “segni” i fabbisogni e le aspirazioni delle persone, che poi svilupperemo progressivamente in prodotti o servizi; ovvero rendere reale un’idea, un’intuizione.

 

“Quest’anno il tema del wud (worl usability day) consiste nelle sfide della progettazione del mondo online, ad esempio l’accessibilità, le implicazioni etiche, la fiducia nel mondo online. Perché secondo te è un tema importante?”

Questo ampio periodo di pandemia ci ha mostrato come la tecnologia possa aiutarci a mantenere i contatti tra le persone, permettere l’attività lavorative e l’istruzione, e fornire assistenza. In contrapposizione ci ha anche posto davanti a nuovi problemi psicofisici, sociali e organizzativi legati all’isolamento, alla forte presenza delle tecnologie, alle risorse disponibili (dispositivi, costi, alfabetizzazione informatica) e ad ambienti non idonei.

 

“Nello specifico l’edizione Wudsie affronterà un tema ancor più specifico: come la tecnologia potrà migliorare le cure domiciliari delle persone nei prossimi vent’anni? Perché questo tema merita un approfondimento e l’attivazione di un progetto di ricerca dedicato?”

In ambito sanitario e assistenziale l’isolamento ha limitato fortemente, quando non le ha annullate, le relazioni umane e le possibilità di sostegno. Questa situazione ha fatto emergere le criticità legate all’assistenza domiciliare sul territorio.

Diventa perciò fondamentale la riprogettazione dei servizi di assistenza domiciliare, integrando le innovazioni tecnologiche per un efficace gestione a distanza, e garantendo le relazioni umane.

 

“Cosa ti ha spinto a fare il ricercatore in questo progetto?”

La possibilità di apprendere in team nuove metodologie e strumenti per l’analisi e sviluppo dei contesti. Metodologie che rispetto quelle abitualmente utilizzate, reattive o proattive, diventano predittive.

Occupandomi di Ergonomia sanitaria e Ergonomia pediatrica, ritengo molto importante sviluppare il tema dell’assistenza domiciliare per la sua trasversalità a tutte le fasce d’età, e come supporto agli assistiti, alle famiglie e al tessuto sociale.


Gabriele Frangioni

Architetto Iunior, Eur.Erg., lavora come Ergonomo presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer (Ospedale pediatrico) di Firenze, dove coordina dal 2018 il “Nucleo Operativo Strategico (NOS) ERGOMeyer”. Affianca il Rischio Clinico e la Simulazione pediatrica in ambito di Sicurezza del paziente e qualità delle cure. Fornisce supporto e formazione agli operatori sanitari e a studenti, laureandi, masterizzandi e dottorandi in materia di Gestione del Rischio Clinico ed Ergonomia e fattori umani. Iscritto dal 2013 alla Società Italiana di Ergonomia e fattori umani (SIE) è Presidente della Sezione Toscana SIE da febbraio 2019. 
Ha svolto e svolge attività di volontariato in associazioni culturali, educative, del terzo settore e scientifiche.